BONUS NATALE, CHE COSA È E COME FARE PER OTTENERLO
Arriverà a Natale 2024 – con la tredicesima – ai lavoratori dipendenti con figli e a basso reddito: è il cosiddetto Bonus 100 euro, una misura temporanea – alla quale sono destinati circa 100 milioni di euro – pensata per rafforzare le buste paga di fine anno. A chi spetta il bonus? Come richiederlo? Quali sono i requisiti?
La misura – contenuta in un emendamento alla legge di conversione del decreto Omnibus – fissa precise condizioni per il lavoratore a iniziare dal reddito massimo che non deve superare i 28.000 euro. Ancora non è chiaro se il riferimento è a quello guadagnato nel 2023 o a quello presunto per l’anno 2024.
Tutti i chiarimenti, comunque, arriveranno da una circolare ad hoc delle Entrate. Per calcolare questo reddito andranno considerati anche i redditi agevolati previsti da specifiche normative mentre sarà escluso il reddito della casa principale e delle sue pertinenze.
Sul fronte «anagrafico» l’indennità spetta al lavoratore che ha il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio a carico, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato; oppure ha almeno un figlio a carico se l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli oppure se la coppia è separata effettivamente e legalmente.
In parole povere il Bonus spetterà alle famiglie, anche monogenitoriali, con figli a carico. Ma solo in caso di vedovanza o se il figlio è affidato (o adottato) ad un solo genitore o se l’altro genitore non l’ha riconosciuto. Dal contributo sono pertanto escluse le coppie di fatto ma non è escluso un ‘aggiornamento’ auspicato dallo stesso viceministro all’Economia Leo.
Quanto all’entità del Bonus, non è fissa: infatti l’indennità da 100 euro è proporzionata al periodo di effettivo lavoro registrato nel corso dell’anno. Il Bonus viene erogato dal datore di lavoro su richiesta dello stesso dipendente che afferma per iscritto di avervi diritto indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli: il datore di lavoro verifica poi in sede di conguaglio se il dipendente ha diritto alla somma. In caso contrario i datori di lavoro possono recuperare in busta paga l’importo non dovuto, e potranno compensare eventuali crediti.
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