IL TFR
(Dalla Guida introduttiva alla previdenza complementare della Covip)
È la somma pagata dal datore di lavoro al lavoratore dipendente nel momento in cui termina il rapporto di lavoro. Il TFR si calcola accantonando per ciascun anno di servizio una quota pari al 6,91% dell’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso. La somma accantonata, con esclusione della quota maturata nell’anno, viene rivalutata sulla base di un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa più il 75% dell’aumento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo rilevato a dicembre dell’anno precedente; sulla rivalutazione si applica un’imposta sostitutiva del 17%.
Ad esempio, Maria è una lavoratrice dipendente assunta il 1°gennaio. Il suo reddito annuo lordo ammonta a 30.000 euro. Alla fine dell’anno, il suo TFR di competenza è calcolato così:
Quota annua TFR = 30.000 x 6,91% = 2.073 euro
Alla fine dell’anno successivo, ipotizzando che Maria percepisca lo stesso reddito e che l’incremento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo rispetto al dicembre dell’anno precedente sia del 2%, il suo TFR complessivo di competenza sarà pari a:
Quota annua TFR = 30.000 x 6,91% = 2.073euro
Rivalutazione = 2.073 x [(1,5% + (2%x75%)) x (100-17%)] = 51,6 2euro
Totale TFR accantonato alla fine del secondo anno = 2.073 + 2.073 + 51,62 = 4.197,62 euro
Un esempio del diverso utilizzo del TFR
Paolo è un lavoratore dipendente che aderisce alla previdenza complementare. Il suo reddito annuo lordo ammonta a 30.000 euro. Nel primo anno egli versa un contributo pari all’1,5% della sua retribuzione lorda (450euro), l’intera quota del TFR futuro pari al 6,91% della sua retribuzione lorda (2.073euro) e riceve dal suo datore di lavoro un contributo pari all’1,5% della sua retribuzione lorda (450euro). L’ammontare del versamento totale è quindi pari a 2.973 euro.
Carlo è un lavoratore dipendente che non è iscritto ad un fondo pensione. Il suo reddito annuo lordo ammonta a 30.000 euro e mantiene il TFR accantonato in azienda.
Si ipotizza un rendimento reale (cioè al netto dell’inflazione) del 2% annuo, un costo di gestione dell’1% della posizione individuale, una crescita reale della retribuzione annua dell’1%, un tasso di inflazione annuo del 2%, l’applicazione delle tavole demografiche IPS55.
Dopo 37anni di contribuzione, Paolo accumula nel fondo pensione 142.000 euro (reali lordi), di cui 29.000 euro derivano dai contributi e 47.000 euro dai rendimenti netti.
Carlo, invece, mantiene il TFR in azienda. Dopo 37 anni accumulerà un capitale pari a 100.000 euro (reali lordi), di cui 37.000 euro provengono dalla rivalutazione del TFR.
Per effetto dell’adesione alla previdenza complementare, Paolo accumulerà in 37 anni 42.000 euro in più di Carlo.
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